Riportiamo un articolo dell'Arena, noto quotidiano di
Verona, sulle "difficoltà burocratiche" con cui stanno facendo i conti i
circa 300 carrozzieri scaligeri. Anche la stampa locale comincia dunque
a fare informazione sulla questione della cessione del credito
Iniziava a decollare, ma rischia di subire da subito una brusca
frenata. Si tratta della procedura di «cessione del credito», che
permette ai carrozzieri di riscuotere dall'assicurazione il rimborso del
danno da sinistro al posto dell'automobilista. Affermata dal Codice
civile (art. 1260) e oggetto di impugnazioni da parte delle compagnie
assicurative, la cessione del credito è stata riaffermata nel marzo
scorso dalla sentenza n. 3.965 della Cassazione. Da allora i carrozzieri
scaligeri, circa 300, il 40% dei quali iscritti a Confartigianato
Verona, hanno cercato di prendere confidenza con i passaggi e le misure
da adottare per recuperare il credito, frequentando corsi e attività
formative. Ma la sentenza della Corte Costituzionale, che il 24 ottobre
scorso ha dichiarato illegittima la mediazione obbligatoria, entrata in
vigore solo a marzo per le controversie relative ad incidenti stradali,
rischia di ostacolare anche il ricorso alla cessione del credito.
Secondo Codice civile e Cassazione, il creditore, ovvero l'automobilista
che ha subìto un sinistro, è libero di trasferire il proprio credito,
pur senza il consenso del debitore, cioè della compagnia assicurativa,
ad un terzo, ad esempio al carrozziere, che risulta legittimato ad
agire, anche in sede giudiziaria al posto dell'automobilista. Il quale è
avvantaggiato perché può avere in tempi brevi l'auto riparata senza
metter mano al portafoglio. «Nell'eventualità di controversia, il
carrozziere cessionario», spiega Massimo Speri, presidente di
Confartigianato Autoriparazione Verona, «può presentare direttamente
l'istanza di mediazione».
La possibilità concreta, prima della decisione della Corte
Costituzionale, era di riuscire a trovare un punto d'accordo con la
controparte in tempi brevi. Ora tutto cambia di nuovo. «Con la decadenza
dell'obbligatorietà, se una compagnia di assicurazione rifiuta di
risolvere la controversia tramite la mediazione, si procede davanti al
giudice per via civile, allungando per il carrozziere i tempi
dell'eventuale riscossione e vanificando quindi, almeno in parte,
l'utilità della cessione del credito», sottolinea Speri. «Non abbiamo
avuto il tempo di valutare la reale portata dei vantaggi del ricorso in
via sistematica alla cessione del credito in regime di mediazione
obbligatoria per i nostri associati, ma è certo che prima della sentenza
della Consulta, si erano create tra gli operatori aspettative positive,
che ora rischiano di sfumare, anche se è bene ricordare che la
mediazione stragiudiziale rimane in vigore in via facoltativa». Per
esperire il tentativo occorre però la volontà di entrambe le parti, che
valuteranno i tempi utili per arrivare ad un accordo o ad una sentenza,
davanti al giudice, a seconda dei reciproci interessi.
fonte: carrozzeria.it
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