venerdì 23 novembre 2012

Cessione di credito e carrozzerie

Riportiamo un articolo dell'Arena, noto quotidiano di Verona, sulle "difficoltà burocratiche" con cui stanno facendo i conti i circa 300 carrozzieri scaligeri. Anche la stampa locale comincia dunque a fare informazione sulla questione della cessione del credito

Iniziava a decollare, ma rischia di subire da subito una brusca frenata. Si tratta della procedura di «cessione del credito», che permette ai carrozzieri di riscuotere dall'assicurazione il rimborso del danno da sinistro al posto dell'automobilista. Affermata dal Codice civile (art. 1260) e oggetto di impugnazioni da parte delle compagnie assicurative, la cessione del credito è stata riaffermata nel marzo scorso dalla sentenza n. 3.965 della Cassazione. Da allora i carrozzieri scaligeri, circa 300, il 40% dei quali iscritti a Confartigianato Verona, hanno cercato di prendere confidenza con i passaggi e le misure da adottare per recuperare il credito, frequentando corsi e attività formative. Ma la sentenza della Corte Costituzionale, che il 24 ottobre scorso ha dichiarato illegittima la mediazione obbligatoria, entrata in vigore solo a marzo per le controversie relative ad incidenti stradali, rischia di ostacolare anche il ricorso alla cessione del credito. Secondo Codice civile e Cassazione, il creditore, ovvero l'automobilista che ha subìto un sinistro, è libero di trasferire il proprio credito, pur senza il consenso del debitore, cioè della compagnia assicurativa, ad un terzo, ad esempio al carrozziere, che risulta legittimato ad agire, anche in sede giudiziaria al posto dell'automobilista. Il quale è avvantaggiato perché può avere in tempi brevi l'auto riparata senza metter mano al portafoglio. «Nell'eventualità di controversia, il carrozziere cessionario», spiega Massimo Speri, presidente di Confartigianato Autoriparazione Verona, «può presentare direttamente l'istanza di mediazione».


La possibilità concreta, prima della decisione della Corte Costituzionale, era di riuscire a trovare un punto d'accordo con la controparte in tempi brevi. Ora tutto cambia di nuovo. «Con la decadenza dell'obbligatorietà, se una compagnia di assicurazione rifiuta di risolvere la controversia tramite la mediazione, si procede davanti al giudice per via civile, allungando per il carrozziere i tempi dell'eventuale riscossione e vanificando quindi, almeno in parte, l'utilità della cessione del credito», sottolinea Speri. «Non abbiamo avuto il tempo di valutare la reale portata dei vantaggi del ricorso in via sistematica alla cessione del credito in regime di mediazione obbligatoria per i nostri associati, ma è certo che prima della sentenza della Consulta, si erano create tra gli operatori aspettative positive, che ora rischiano di sfumare, anche se è bene ricordare che la mediazione stragiudiziale rimane in vigore in via facoltativa». Per esperire il tentativo occorre però la volontà di entrambe le parti, che valuteranno i tempi utili per arrivare ad un accordo o ad una sentenza, davanti al giudice, a seconda dei reciproci interessi.


fonte: carrozzeria.it

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