Oltre 155 milioni di euro in incentivi alle imprese per interventi in
favore della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro (GU n. 296
del 20-12-2012 ): questo l’impegno finanziario dell’Inail per il nuovo
bando 2012.
I milioni di euro messi complessivamente a disposizione sono
ripartiti in budget regionali e sono destinati a progetti di
investimento strutturali, all’acquisto di macchinari, all’adozione di un
sistema di responsabilità sociale certificato e all’adozione di modelli
organizzativi di gestione della sicurezza.
Tra il 15 gennaio e il 14 marzo 2013 la prima fase dell’operazione: le imprese potranno inserire la domanda online sul portale dell’Inail.
In base a quanto stabilito dal bando, il contributo massimo erogabile per ogni progetto è pari a 100mila euro, quello minimo a 5mila.
Per i progetti che comportano contributi superiori a 30mila euro è possibile chiedere un’anticipazione pari al 50%.
I soggetti destinatari dei contributi sono le imprese, anche
individuali, ubicate su tutto il territorio nazionale iscritte alla
Camera di commercio industria, artigianato ed agricoltura.
Sono ammessi a contributo progetti ricadenti in una delle seguenti tipologie:
1) progetti di investimento;
2) progetti di responsabilità sociale e per l’adozione di modelli organizzativi.
Le imprese possono presentare un solo progetto, per una sola unità
produttiva, su tutto il territorio nazionale , riguardante una sola
tipologia tra quelle sopra indicate.
Inoltre, per quanto riguarda la riduzione del tasso INAIL:
PROROGA AL 30 GIUGNO 2013
Prorogata al 30 giugno 2013 la validità dell’autocertificazione della valutazione dei rischi per le aziende fino a 10 lavoratori.
II 21 dicembre, con il sì definitivo della Camera dei deputati alla
Legge di stabilità 2013, è stata approvata anche la proroga al 30 giugno
2013 della possibilità, prevista dal comma 5 dell’articolo 29 del D.Lgs
81/2008 per le aziende che occupano fino a 10 lavoratori, di
autocertificare la valutazione dei rischi.
Il precedente termine del 31 dicembre 2012 previsto dall’articolo 29 è
quindi ora spostato al 30 giugno 2013 (termine che era già stato
spostato il 12 maggio 2012 per evitare che i datori di lavoro che
occupano fino a 10 lavoratori fossero obbligati, a decorrere dal 1°
luglio 2012, ad elaborare il documento di valutazione dei rischi secondo
le procedure ordinarie).
NON risulta PROROGATO quanto
previsto dal Decreto Interministeriale del 30/11/2012: i datori di
lavoro di imprese fino a 50 lavoratori prive di particolari condizioni
di rischio o sotto i 10 lavoratori che si erano avvalse della
possibilità di autocertificazione potranno procedere alla valutazione
dei rischi sulla base delle Procedure Standardizzate approvate.
fonte: ilcarrozziere.it
lunedì 28 gennaio 2013
martedì 22 gennaio 2013
Nuove regole patente
D'ora in poi, in Europa si potrà essere titolari di un solo documento di guida e nessuno potrà essere in possesso di più patenti emesse dai diversi Stati membri.
Tra le novità, la scadenza: per quelle che abilitano alla guida di ciclomotori, moto e autovetture, coinciderà con il compleanno del titolare. Sulla nuova patente non sarà più riportata la residenza, ma in Italia continuerà a mantenere la natura di valido documento di identificazione.
Tutte le innovazioni riguarderanno le patenti rilasciate dal 19 gennaio 2013, mentre quelle emesse in precedenza conserveranno l'efficacia e seguiranno le regole originarie.
L'adeguamento dei vecchi documenti alle nuove norme, avverrà in modo graduale, in occasione della prima scadenza di validità o, prima, se il conducente chiederà un duplicato per smarrimento, deterioramento o furto.
Si tratta di una vera rivoluzione, che riguarda moltissimi aspetti dell'attuale normativa: dalle tipologie dei documenti, che subiranno un profondo cambiamento, alle sanzioni, che saranno inasprite. Più precisamente, la patente dell'Unione Europea, sarà unica ed uguale per tutti i cittadini europei, in formato card, con la foto digitale del conducente.
Il decreto correttivo “aggiusta” una buona parte della normativa entrata in vigore il 19 gennaio scorso, relativa all'ingresso delle nuove patenti europee. Si tratta del decreto 16 gennaio 2013 n. 2, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 15 del 18 gennaio scorso.
Le correzioni sono entrate subito in vigore il giorno 19 gennaio, mentre in alcune parti c'è l'entrata in vigore solita a distanza di 90 giorni dalla pubblicazione.
In concreto, viene confermata la possibilità di conseguire la patente C a 18 anni e la patente D a 21 anni, previa frequentazione del corso ordinario di 280 ore rispettivamente per la CQC cose e per la CQC persone. Ma c'è di più: chi, a 18 anni, vuole conseguire la C1 e poi fare il corso per la CQC cose ma accelerato, guiderà in un primo momento solo i veicoli di categoria C1 (trasporto merci fino a 7,5 t) ma, compiuti 21 anni, potrà guidarli tutti senza limiti di tonnellaggio.
Stesso discorso per gli autobus. Chi, a 21 anni, vuole conseguire la D1 e poi fare il corso per la CQC persone ma accelerato, guiderà in un primo momento solo i veicoli di categoria D1 (minibus fino a 16 posti) ma, compiuti 23 anni, potrà guidare tutti i tipi di autobus.
Riportiamo
l'estratto dal testo di legge che esplicita questo concetto:
Per l’accesso
ai corsi di qualificazione iniziale, di cui all’articolo 19, comma 1, non è
richiesto il previo possesso della patente di guida corrispondente. Per
accedere alla parte di programma relativo alle ore di guida individuale di cui all’allegato
I, sezioni 2 o 2-bis, è necessario il previo possesso dell’autorizzazione ad
esercitarsi alla guida, rilasciata ai sensi dell’articolo 122, comma 1, del
decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, e successive modificazioni, per la patente
di guida di categoria corrispondente a quella presupposta dalla carta di
qualificazione del conducente che si intende conseguire.
2.
Il conducente di un veicolo adibito al trasporto di cose può guidare, a partire
da:
a)
|
18 anni di
età: veicoli delle categorie di patente di guida C e CE, a condizione di
essere titolare di carta di qualificazione del conducente conseguita a
seguito della frequenza di un corso di qualificazione iniziale ordinario, di
cui all’articolo 19, comma 2, e del superamento del relativo esame;
|
b)
|
18 anni di
età: veicoli delle categorie di patente di guida C1 e C1E, a condizione di
essere titolare di carta di qualificazione del conducente conseguita a
seguito della frequenza di un corso di qualificazione iniziale accelerato, di
cui all’articolo 19, comma 2-bis, e del superamento del relativo esame;
|
c)
|
21 anni di
età: veicoli delle categorie di patente di guida C e CE, a condizione di
essere titolare di carta di qualificazione del conducente conseguita a
seguito della frequenza di un corso di qualificazione iniziale accelerato, di
cui all’articolo 19, comma 2-bis, e del superamento del relativo esame.
|
3.
Il conducente di un veicolo adibito al trasporto di persone può guidare, a
partire da:
a)
|
21 anni di
età: veicoli delle categorie di patente di guida D e DE, per servizi di linea
con percorrenza non superiore a 50 chilometri, a condizione di essere
titolare di carta di qualificazione del conducente conseguita a seguito della
frequenza di un corso di qualificazione iniziale accelerato, di cui
all’articolo 19, comma 2-bis, e del superamento del relativo esame;
|
b)
|
21 anni di
età: veicoli delle categorie di patente di guida D1 e D1E, a condizione di
essere titolare di carta di qualificazione del conducente conseguita a
seguito della frequenza di un corso di qualificazione iniziale accelerato, di
cui all’articolo 19, comma 2-bis, e del superamento del relativo esame;
|
c)
|
21 anni di
età: veicoli delle categorie di patente di guida D e DE, a condizione di
essere titolare di carta di qualificazione del conducente conseguita a
seguito della frequenza di un corso di qualificazione iniziale ordinario, di
cui all’articolo 19, comma 2, e del superamento del relativo esame;
|
d)
|
23 anni di
età: veicoli delle categorie di patente di guida D e DE, a condizione di
essere titolare di carta di qualificazione del conducente conseguita a
seguito della frequenza di un corso di qualificazione iniziale accelerato, di
cui all’articolo 19, comma 2-bis, e del superamento del relativo esame.
|
4.
La carta di qualificazione del conducente, conseguita con le modalità di cui al
comma 2, lettera b), abilita il titolare che abbia compiuto 21 anni di età al
trasporto professionale di cose su tutte le categorie di veicoli previsti dal
predetto comma 2.
5. La carta
di qualificazione del conducente, conseguita con le modalità di cui al comma 3,
lettere a) o b), abilita il titolare che abbia compiuto 23 anni di età al
trasporto professionale di persone su tutte le categorie di veicoli previsti
dal predetto comma 3.
fonti: patente.it e poliziadistato.it
mercoledì 16 gennaio 2013
Assicurazioni e Decreto Sviluppo Bis: risparmieremo 1 mld di euro
Dal 2013
grazie all’approvazione del Decreto Sviluppo
Bis, ovvero il Decreto Legge 179 del 18 ottobre, si è fatto il primo vero
passo verso la liberalizzazione del settore assicurativo e l’introduzione di nuove e migliori condizioni per chi
deve assicurare auto e moto.
Ora che per
legge i contratti assicurativi non sono più rinnovati in automatico, cambiare
Compagnia sarà ancora più semplice e conveniente.
Secondo
recenti analisi, la percentuale di assicurati che ogni anno cambia Compagnia in
Italia potrebbe passare dal 10% al 25% portando un risparmio generale per le famiglie italiane pari a un miliardo di
euro. In tema di RC Auto e Moto il
Decreto Sviluppo Bis contiene anche altre importanti novità a favore dei
consumatori.
Vediamo in
sintesi quali sono i più importanti per chi si assicura e in che
tempi avverranno.
1.
ABOLIZIONE TACITO RINNOVO
- Per favorire e facilitare il cambio dell'assicurazione, nell'RC Auto è abolita la clausola contrattuale del tacito rinnovo praticata da parte di alcune compagnie di assicurazione. Questo significa che il consumatore non dovrà più dare disdetta del proprio contratto se intende cambiare assicurazione
- Il tacito rinnovo non è applicabile per tutti i nuovi contratti, mentre per quelli in essere prima dell'entrata in vigore del decreto legge e che prevedevano tacito rinnovo, quest'ultimo decadrà dal primo Gennaio 2013
- Le compagnie di assicurazione hanno l'obbligo di comunicare la scadenza del contratto con un anticipo di almeno trenta giorni. Per le polizze stipulate precedentemente al decreto e che prevedevano tacito rinnovo, le compagnie devono comunicare il venir meno del tacito rinnovo per iscritto e con ampio anticipo
- Nel caso in cui il consumatore dimentichi di stipulare la nuova polizza nei tempi previsti, l'assicurazione rimarrà operativa fino al quindicesimo giorno successivo alla scadenza del contratto
Il
vantaggio: questa norma
contribuirà ad accrescere la concorrenza nel mercato assicurativo, rendendo i
consumatori più liberi di scegliere senza obblighi di comunicazioni formali in
caso di cambio di compagnia. La norma è operativa da subito.
2.
INTRODUZIONE DEL CONTRATTO BASE
- Il Ministero dello Sviluppo Economico, sentite l'IVASS (ex ISVAP), l'ANIA e le associazioni degli intermediari assicurativi e dei consumatori, definirà le caratteristiche del "contratto base" RC, ovvero di uno standard che definisce le clausole minime ai fini dell'adempimento dell'obbligo di legge
- Il "contratto base", uguale nei contenuti per ogni assicurazione, dovrà essere offerto dalle compagnie anche tramite il proprio sito, sulla base di un modello predisposto dal Ministero dello Sviluppo Economico
Il
vantaggio: la norma
rimuove uno degli ostacoli maggiori alla concorrenza nell'RC Auto in Italia,
ovvero le numerose differenze che i contratti assicurativi RC spesso presentano
(rivalse, massimali, assistenza stradale,...), con conseguente disorientamento
della clientela e difficile comparazione dei prezzi. Le compagnie potranno
ovviamente arricchire i propri prodotti con tutte le garanzie e caratteristiche
assicurative che ritengano opportune, ma i prezzi di questi
"optional" dovranno essere separati. Il modello del contratto base
dovrebbe essere disponibile nei prossimi giorni, e le compagnie di
assicurazione dovranno porre in essere la nuova offerta entro 180 giorni dalla
data di entrata in vigore del decreto (quindi a fine Aprile 2013).
3.
COLLABORAZIONE FRA INTERMEDIARI
- Gli intermediari assicurativi di "primo livello" (in particolare agenti e broker) possono adottare forme di collaborazione reciproca nello svolgimento della propria attività anche mediante l'utilizzo dei rispettivi mandati
- A tutela del consumatore, deve essere resa completa informativa sul fatto che l'intermediazione viene svolta in collaborazione tra più intermediari, che rispondono peraltro in solido per gli eventuali danni sofferti dal cliente
- Al fine di incentivare lo sviluppo della collaborazione fra intermediari l'IVASS, sentite l'ANIA e le principali associazioni degli intermediari e dei consumatori, dovrà definire standard tecnici uniformi ai fini di una piattaforma di interfaccia comune per la gestione e conclusione dei contratti assicurativi
Il
vantaggio:in Italia la
distribuzione di prodotti RC è prevalentemente realizzata da agenti
assicurativi monomandatari, in grado quindi di proporre un solo prodotto al
consumatore. Con la presente norma si vuole rendere accessibili ai consumatori
una pluralità di prodotti, senza che il consumatore debba necessariamente
rivolgersi ad intermediari diversi e dovendo ogni volta fornire ex novo i
propri dati. La collaborazione fra intermediari è possibile da subito, mentre
per quanto concerne la piattaforma informatica comune l'IVASS definirà gli
standard entro 90 giorni dall'entrata in vigore del decreto.
Fonte:
segugio.it
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martedì 15 gennaio 2013
Cos'è il bollo auto (e il superbollo): come si calcola, come si paga e perchè.
La tassa automobilistica, o
bollo auto, è un tributo locale da versare alla regione di residenza. Qui è possibile
trovare tutte le informazioni utili in merito ai metodi di pagamento e al
calcolo del superbollo
Troppo spesso attorno al
pagamento del bollo auto, che per precisione andrebbe chiamato tassa
automobilistica, aleggia una certa confusione. Per non rischiare di prendere
fastidiose multe e per sgomberare il campo da luoghi comuni e presunte
convinzioni che passano di bocca in bocca “per sentito dire”, occorre fare un
po’ di chiarezza.
Che cos'è il bollo
Innanzitutto è bene spiegare
che cos’è il bollo. Si tratta di un tributo locale applicato a tutti gli
autoveicoli e i motoveicoli immatricolati in Italia, da versare a favore della
regione di residenza. Le persone che risultano essere proprietarie di uno o più
veicoli al Pubblico Registro Automobilistico, sono tenute quindi a versare una
quota annuale per poter circolare regolarmente sul territorio nazionale. Di
fatto si tratta di una tassa di possesso e non di circolazione (come viene
definita a volte erroneamente), dal momento che deve essere pagata in ogni
caso, anche se il veicolo non viene utilizzato e rimane parcheggiato in garage.
Come viene calcolata la
tassa automobilistica
La tassa automobilistica
viene calcolata annualmente secondo diversi parametri che tengono conto delle
direttive regionali, della potenza del veicolo in kW e dell’impatto ambientale
che questo ha sull’ambiente. In poche parole maggiore sarà la classa
d’inquinamento di appartenenza (Euro 0, 1, 2, 3, 4, 5) e minore sarà la potenza
del veicolo, più bassa sarà la tassa da pagare annualmente.
Naturalmente la tassazione
prevede una serie di agevolazioni, che variano da regione a regione, per le
auto meno inquinanti come quelle alimentate a GPL o a metano o per i veicoli
elettrici, ma non mancano pesanti rincari per chi possiede mezzi che vengono
considerati dalla legislazione molto potenti.
Il superbollo: come si
calcola
Con un decreto stabilito dal
Governo Monti nel tentativo di colpire con una tassazione maggiore i cittadini
italiani ad alto reddito, lo Stato applica il famigerato superbollo ai veicoli
con potenza superiore a 185 kW (251 CV). In questo caso sono previsti 20
euro/kW per ogni kW superiore alla soglia prefissata nel caso in cui l’auto sia
di nuova costruzione, 12 euro/kW in caso abbia cinque anni di vita, 6 euro/kW
nel caso ne abbia dieci e 3 euro/kW dopo quindici anni. In ogni caso dopo i
vent’anni dalla data di costruzione non c’è più bisogno di versare
l’addizionale.
La fascia di reddito viene
fatta corrispondere alla potenza del motore...
Per farsi un’idea basta
pensare che un’auto Euro 4 da 265 CV (195 kW) come una Renault Mégane RS
immatricolata in Lombardia dovrà pagare ogni anno circa 786 euro, ma per capire
gli effetti esponenziali del superbollo basta dire che una BMW M3 Coupé da 420
CV (309 kW) immatricolata nel 2012
pagherà in Lombardia circa 3.000 euro all’anno. Per estremizzare gli effetti
del superbollo infine è sufficiente pensare che un’ipotetica Bugatti Veyron
Supersport da 1.200 CV immatricolata sempre in Lombardia sarebbe costretta a
pagare circa 14.500 euro all’anno!
Una volta entrato in vigore,
il meccanismo del superbollo ha fatto molto discutere in Italia perché associa
direttamente la potenza di un veicolo alla fascia sociale di appartenenza di
una persona, come se i CV sviluppati dal motore, e non invece il reale valore
del veicolo, possano testimoniare la fascia di reddito di un individuo.
Quando pagare bollo e
superbollo
Il rinnovo del bollo deve
essere effettuato entro l’ultimo giorno del mese successivo alla data di
scadenza riportata sul tagliano. Nel caso in cui l’ultimo giorno utile sia
sabato o festivo, il limite si estende al seguente giorno lavorativo senza
l’applicazione di nessuna mora.
Dove pagare?
Al giorno d’oggi è possibile
pagare il bollo attraverso diverse modalità. Innanzitutto si può ancora versare
la tassa automobilistica presso tutti gli uffici Postali, compilando l’apposito
modulo e pagando una commissione di 1 euro. È possibile pagare il bollo anche
presso i tabaccai convenzionati, che
applicano in questo caso una commissione di 1,87 euro, ma si può scegliere di
regolarizzare la tassa automobilistica anche presso le agenzie di pratiche auto
convenzionate (1,87 euro di commissione), le uniche strutture peraltro che sono
in grado di correggere eventuali errori presenti sul bollo.
Da tempo è possibile pagare
anche via web grazie al servizio Bollonet dell’ACI o direttamente sul sito
delle regioni che prevedono un sistema di pagamento online. In questo caso le
commissioni differiscono da regione a regione.
Cosa accade in caso di mancato
pagamento
In caso di mancato pagamento
del bollo si è soggetti ad una maggiorazione o mora, che naturalmente cresce
con l’aumentare dei giorni di ritardo. Se si effettua il pagamento entro 14
giorni dalla data di scadenza prevista, l’ammenda prevista è pari allo 0,2% in
più dell’importo iniziale per ogni giorno trascorso dalla data prevista per il
rinnovo. Dopo il quindicesimo ed entro il trentesimo giorno successivo alla
scadenza invece, la sanzione prevista per il mancato pagamento è pari al 3% in più
del costo annuale, a cui vanno aggiunti gli interessi legali giornalieri
(calcolati sugli effettivi giorni di ritardo) pari al 2,5% sulla base annua.
Dopo i 30 giorni dalla
scadenza, la sanzione sale al 3,75% in più a cui si aggiungo gli interessi legali
giornalieri per il numero di giorni effettivi di ritardo. In caso sia passato
un anno invece, le legge prevede un 30% in più del costo originario a cui si
aggiunge un 1% in più per ogni semestre di ritardo. Il caso più grave si
verifica alla scadenza del terzo anno di ritardo, a cui fa seguito un avviso di
pagamento. Nel caso in cui il proprietario non paghi il bollo con tutte le more
accumulate entro un mese dal recapito dell’avviso, il veicolo verrà cancellato
dal PRA (Pubblico Registro Automobilistico) con ritiro della targa e del
libretto di circolazione.
Per evitare multe e
sanzioni, che possono diventare anche molto salate, è importante pagare il
bollo con regolarità perché il sistema di controllo dei pagamenti è ormai
informatizzato e quindi l’Agenzia delle Entrate prima o poi rileva
inevitabilmente eventuali mancanze.
fonte: www.automoto.it
fonte: www.automoto.it
venerdì 11 gennaio 2013
Nuove app auto in arrivo dalla GM
Sempre a proposito di auto e tecnologia, vi proponiamo una novità fresca fresca dagli USA, che ricordiamo in netta ripresa sul mercato dell'auto.
[ Las Vegas ]
-
Il Consumer Electronics Show di Las Vegas, appuntamento con le
tecnologia di ultima generazione, è la sede ideale per l’annuncio che
General Motors dedica ai futuri proprietari delle proprie vetture, i
quali avranno a disposizione una nuova struttura applicativa flessibile
che consentirà di aggiungere nuove app e funzionalità, garantendo una
costante evoluzione dei sistemi di infotainment.
Gli sviluppatori avranno a disposizione un nuovo tipo di interfacce di programmazione degli applicativi, note con la denominazione APIs, che permetterà di interagire con i sistemi di infotainment presenti sui veicoli GM e svilupparli ulteriormente.
GM offrirà agli sviluppatori un kit di sviluppo software (SDK), attraverso il portale online http://developer.gm.com/, che consentirà di collaborare con GM per realizzare le app automobilistiche. Queste app saranno implementate all’interno dei nuovi sistemi di infotainment, che entreranno nel catalogo delle dotazioni a partire dal 2014, con un sistema rivoluzionario, che cambierà il modo di offrire le app sulle vetture. Il sistema consentirà ai proprietari dei veicoli di scegliere da un menu gli applicativi disponibili.
Quattro i partner potenziali: iHeartRadio, TuneIn, Slacker e The Weather Channel.
“Ci sarà una categoria di app esclusive per i nostri modelli, assai differenti da quelle oggi utilizzate sugli smartphone o sui tablet,” ha dichiarato Phil Abram, Responsabile Infotainment GM, che aggiunge: “Non si tratta semplicemente di prendere le app per i telefoni e farle funzionare su una vettura, che è quello che la maggior parte dei costruttori automobilistici sta già iniziando a fare. GM potrà invece approvare applicativi che aiutano a migliorare l’utilizzo della propria vettura. I clienti potranno scegliere, per esempio, di scaricare applicativi che li aiutano a guidare con maggior sicurezza o consumare meno carburante, aiutando a ridurre i costi di esercizio del veicolo.”
Fino ad ora GM ha offerto solo ad alcuni sviluppatori l’accesso alle APIs remote attraverso il sistema OnStar. Il nuovo SDK espanderà l’ambiente in modo che gli sviluppatori possano lavorare con la vettura attraverso il sistema di infotainment. Nel suo SDK, GM utilizza anche l’ambiente HTML5 Java Script.
“Forniamo agli sviluppatori l’opportunità di ideare e realizzare app per un pubblico nuovo in un ambiente nuovo, raggiungendo così nuovi clienti,” dice ancora Abram. “GM intende coltivare un rapporto con questi sviluppatori per esplorare le nuove app che andranno a vantaggio dell’esperienza di guida in generale. Questo fa parte dell’impegno di GM volto a portare sui propri veicoli tecnologie che mettono al centro il cliente e a creare una comunità a cui gli sviluppatori possono aderire esplorando quello che è possibile con le app presenti a bordo del veicolo.”
Dopo aver sviluppato le app, gli sviluppatori avranno la possibilità di presentarle su un portale online dedicato. Il portale ospiterà anche un blog dove gli sviluppatori potranno aggiornarsi sulle ultime novità.
fonte: automania.it
Gli sviluppatori avranno a disposizione un nuovo tipo di interfacce di programmazione degli applicativi, note con la denominazione APIs, che permetterà di interagire con i sistemi di infotainment presenti sui veicoli GM e svilupparli ulteriormente.
GM offrirà agli sviluppatori un kit di sviluppo software (SDK), attraverso il portale online http://developer.gm.com/, che consentirà di collaborare con GM per realizzare le app automobilistiche. Queste app saranno implementate all’interno dei nuovi sistemi di infotainment, che entreranno nel catalogo delle dotazioni a partire dal 2014, con un sistema rivoluzionario, che cambierà il modo di offrire le app sulle vetture. Il sistema consentirà ai proprietari dei veicoli di scegliere da un menu gli applicativi disponibili.
Quattro i partner potenziali: iHeartRadio, TuneIn, Slacker e The Weather Channel.
“Ci sarà una categoria di app esclusive per i nostri modelli, assai differenti da quelle oggi utilizzate sugli smartphone o sui tablet,” ha dichiarato Phil Abram, Responsabile Infotainment GM, che aggiunge: “Non si tratta semplicemente di prendere le app per i telefoni e farle funzionare su una vettura, che è quello che la maggior parte dei costruttori automobilistici sta già iniziando a fare. GM potrà invece approvare applicativi che aiutano a migliorare l’utilizzo della propria vettura. I clienti potranno scegliere, per esempio, di scaricare applicativi che li aiutano a guidare con maggior sicurezza o consumare meno carburante, aiutando a ridurre i costi di esercizio del veicolo.”
Fino ad ora GM ha offerto solo ad alcuni sviluppatori l’accesso alle APIs remote attraverso il sistema OnStar. Il nuovo SDK espanderà l’ambiente in modo che gli sviluppatori possano lavorare con la vettura attraverso il sistema di infotainment. Nel suo SDK, GM utilizza anche l’ambiente HTML5 Java Script.
“Forniamo agli sviluppatori l’opportunità di ideare e realizzare app per un pubblico nuovo in un ambiente nuovo, raggiungendo così nuovi clienti,” dice ancora Abram. “GM intende coltivare un rapporto con questi sviluppatori per esplorare le nuove app che andranno a vantaggio dell’esperienza di guida in generale. Questo fa parte dell’impegno di GM volto a portare sui propri veicoli tecnologie che mettono al centro il cliente e a creare una comunità a cui gli sviluppatori possono aderire esplorando quello che è possibile con le app presenti a bordo del veicolo.”
Dopo aver sviluppato le app, gli sviluppatori avranno la possibilità di presentarle su un portale online dedicato. Il portale ospiterà anche un blog dove gli sviluppatori potranno aggiornarsi sulle ultime novità.
fonte: automania.it
martedì 8 gennaio 2013
Hi-tech: tutte le auto connesse per il 2014
C'è una tendenza che sta unendo prodotti, tecnologie e interi settori industriali: la connettività.
Con una previsione di 80 miliardi di dispositivi connessi entro il 2020, ovvero 500 dispositivi per chilometro quadrato, la connessione a internet continuerà a influenzare tutti i settori, e senza dubbio anche la mobilità. Questo è quanto previsto dalla Frost&Sullivan, azienda di consulenza aziendale che per più di 50 anni ha sviluppato strategie di crescita per le 1.000 maggiori aziende globali.
L'auto sarà il terzo "dispositivo" più connesso. "Entro il 2014 ogni nuova automobile sarà "connessa", grazie a una piattaforma embedded oppure tethered, rendendo l'auto il terzo dispositivo più connesso globalmente, dopo i telefoni cellulari e i tablet - afferma Martyn Briggs, Mobility Programme Manager di Frost&Sullivan – e l'impatto sull'industria potrebbe essere colossale, facilitando l'offerta di servizi innovativi agli automobilisti in tempo reale e offrendo ai produttori flussi di entrate duraturi che continuano ben oltre la vendita, per esempio un app store per automobili."
Diversi servizi. Tuttavia, la connettività all'interno del veicolo non è il solo fattore che guiderà questo cambiamento epocale nel settore. La crescita esponenziale degli smartphone ha essa stessa fornito numerose possibilità di prosperare ai prodotti e servizi collegati alla mobilità. "Un esempio di questo modello di business è il car sharing - spiega Briggs. L'uso di servizi di localizzazione per individuare accuratamente i veicoli vicini, le applicazioni per la prenotazione e lo sblocco dei veicoli e persino la possibilità di pagare per il servizio utilizzando uno smartphone stanno facilitando la rapida crescita del settore." Analogamente, tutto ciò sta favorendo lo sviluppo di una rete di trasporti integrata e multimediale, in cui gli utenti di smartphone possono accedere alle informazioni in tempo reale e visualizzare orari e costi mentre sono in movimento, semplicemente premendo un bottone.
Sistemi di trasporto intelligenti. "Oltre alle automobili e ai dispositivi, si prevede che anche il resto dell'infrastruttura diventerà notevolmente più intelligente in futuro, a partire dai piccoli cambiamenti nel breve periodo, come ad esempio la connettività nella gestione e controllo della segnaletica e del traffico urbano, fino a cambiamenti più radicali nel lungo periodo, come ad esempio veicoli completamente automatizzati", prosegue Briggs. "La connettività dell'infrastruttura farà leva su una serie di Sistemi di Trasporto Intelligenti di prossima generazione, rendendo possibili flussi di traffico efficienti e un aumento delle opportunità di monetizzazione (per esempio, attraverso assicurazioni in base all'utilizzo, tasse o tariffe particolari in caso di congestione), e persino di distribuire l'energia a partire da, oppure verso, una rete intelligente in caso di veicoli elettrici", conclude l'esperto di Frost&Sullivan.
fonte: E.B. per Quattroruote.it
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