lunedì 29 ottobre 2012

Risparmiare con il carobenzina: guida agli accorgimenti da seguire



Accelerare con dolcezza, inserire il prima possibile la marcia superiore, mantenere una velocità moderata e il più possibile uniforme, guidare in modo attento e morbido evitando brusche frenate e cambi di marcia inutili. Chi guida in modo accorto e rispettoso, risparmia il tantissimo secondo le associazioni consumatori:
"Proviamo almeno a cambiare alcune abitudini alla guida: solo così risparmiare sarà più facile": Raffaele Caracciolo, esperto di Automotive dell'Unione Nazionale Consumatori (UNC), in materia di caro benzina e spese per la manutenzione dell'auto ha le idee chiare. "Una guida insensata e prevaricatoria - spiega - oltre a essere pericolosa per sé e per gli altri, provoca un considerevole spreco di carburante; basti pensare che chi guida in modo accorto e rispettoso, risparmia il 30% del prezzo del carburante: è come, quindi, se pagasse la benzina 1,30 al litro invece di 2 euro".

Il tempo di percorrenza, infatti, dipende prevalentemente dalla densità di traffico, per cui la guida sconsiderata fa consumare molto di più del necessario senza nessun guadagno di tempo. Secondo Caracciolo, inoltre, evitando brusche partenze e frenate e tenendo un'andatura costante, si allunga la vita di freni, frizione e pneumatici fino al 50%. Il che significa che per ogni chilometro percorso si risparmia intorno a 1 centesimo di euro, circa 200 euro l'anno per una percorrenza di 20.000 chilometri.

Secondo un'altra associazione, Altroconsumo, anche una corretta manutenzione dell'auto permette di risparmiare sul pieno (oltre che di viaggiare in sicurezza). Una macchina in cattive condizioni consuma infatti in media il 20% in più di una normale, il che significa che ogni cinque volte che si fa il pieno, uno va sprecato.
Tra le accortezze da tenere, la prima è quella di non fare benzina dove capita o dove, semplicemente, è più comodo. Scegliendo con attenzione il distributore, secondo gli esperti di Altroconsumo, si può risparmiare fino al 10% del pieno. Importante è anche verificare se in zona esistono distributori indipendenti, ovvero che fanno riferimento a marchi diversi rispetto alle grandi aziende che forniscono benzina: quella "non di marca" non è certo meno buona. Spesso i distributori più convenienti si trovano vicino a centri commerciali o al loro interno, quindi una buona idea può essere quella di approfittarne e fare il pieno quando si va a fare la spesa. Tra questi, i più convenienti in assoluto, sempre secondo gli esperti, sono quelli che hanno l'insegna che richiama quella del centro commerciale stesso. Altra accortezza che non sempre tutti hanno è quella di verificare che il prezzo praticato dalla pompa corrisponda a quello pubblicizzato dai cartelloni esposti dal distributore.

Secondo i dati di Federconsumatori, l'Italia detiene il primato mondiale di auto private pro-capite (1.69 abitanti per veicolo) e ha più di 46 milioni di macchine circolanti che percorrono mediamente 13000 km/anno (il 26% in più della media UE). Sebbene la popolazione sia stabile dal 1990, la mobilità delle persone è cresciuta significativamente insieme ai consumi di energia e alle emissioni di gas-serra.

Secondo la "Guida al risparmio di carburante" pubblicata dall'associazione, gestire l'auto in modo intelligente permette di ridurre i consumi e le emissioni di CO2 del 10-15%, migliorando anche la sicurezza su strada. Tra i consigli contenuti nel vademecum, accelerare con dolcezza, inserire il prima possibile la marcia superiore, mantenere una velocità moderata e il più possibile uniforme, guidare in modo attento e morbido evitando brusche frenate e cambi di marcia inutili, spegnere il motore quando si può, cambiare l'olio al momento giusto e smaltirlo correttamente, mantenere gli pneumatici in pressione, rimuovere porta-sci o portapacchi subito dopo l'uso e trasportare solo gli oggetti indispensabili e, infine, utilizzare i dispositivi elettrici solo per il tempo necessario.

Fonte: S. FICOCELLI per La Repubblica Motori

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venerdì 26 ottobre 2012

Dal 1 Novembre nuova Etichetta Europea per gli pneumatici



Dal 1 novembre un'etichetta valuterà alcuni parametri legati all'efficienza economica ed ambientale ed alla sicurezza stradale
Il mondo dei pneumatici proprio in questi giorni si prepara a una grande novità in favore dell'automobilista: dal 1 novembre un'etichetta  valuterà alcuni parametri legati all'efficienza economica ed ambientale ed alla sicurezza stradale, cioè la resistenza ed il rumore esterno da rotolamento, nonché l'aderenza su bagnato.
Si tratta di una novità assoluta introdotta dal Regolamento UE 1222/2009 che si pone l'obiettivo di migliorare la sicurezza e l'efficienza economica ed ambientale del trasporto su strada attraverso la promozione di pneumatici più sicuri ed efficienti dal punto di vista dei consumi di carburante, con bassi livelli di rumorosità.

Sono soggetti ad etichettatura tutti i tipi di pneumatici destinati ad autovetture, veicoli commerciali leggeri e pesanti prodotti dopo il 1 luglio 2012. L'etichettatura dei pneumatici non si applica ai pneumatici moto, ricostruiti, off road professionali, per impiego temporaneo, racing ed altre categorie specifiche.
L'etichettatura dei pneumatici rappresenta una novità ed una opportunità per il consumatore finale perché consente di avere elementi oggettivi per valutare alcune prestazioni importanti per i pneumatici che prima d'ora non erano immediatamente percepibili.

Sono previste  sette classi di merito sia per misurare la resistenza al rotolamento, sia l'aderenza su bagnato. Le classi sono caratterizzate da una lettera  compresa tra A (la più efficiente o migliore) e G (la meno efficiente o peggiore). Per quanto riguarda la resistenza al rotolamento la differenza tra un prodotto di classe A ed uno di classe G può tradursi in un minore consumo di carburante fino al 7,5% ed anche di più nel caso di mezzi pesanti.
Per quanto riguarda l'aderenza su bagnato, la differenza tra un prodotto di classe A ed uno di classe G può tradursi in un minor spazio di frenata fino al 30% (ad esempio per una vettura che viaggia a 80 Km/h la riduzione potrebbe essere fino a 18 mt in meno).

Infine per quanto riguarda il rumore da rotolamento i valori sono espressi in decibel e sono previste 3 classi in relazione al numero delle barre. Il livello di rumorosità con tre barre nere è quello peggiore perché supera il futuro valore limite europeo obbligatorio. Due barre piene identificano il prodotto intermedio che avrà un numero di decibel di rumorosità fino a 3db in meno del valore limite futuro.  Una barra sta a significare che il livello di rumorosità del pneumatico è inferiore di oltre 3db rispetto al valore limite futuro. Una diminuzione di 3db equivale a dimezzare l'intensità del rumore.
Fonte: laRepubblica Motori

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giovedì 25 ottobre 2012

iPad Mini: perfetto per il cruscotto dell'auto!

La presentazione dell’Apple iPad mini, oltre a rappresentare la risposta del colosso di Cupertino alle offerte di Samsung e Amazon, potrebbe segnare l’inizio di un’integrazione sempre più spinta fra tablet e automobile. Grazie al suo schermo da 7,9 pollici ed allo spessore di soli 7,2 mm è infatti facile immaginare un posizionamento dell’iPad mini proprio al centro della plancia, un completo e compatto computer di bordo collegato alla rete informatica della vettura. 


I costruttori potranno così dare sfogo a differenti soluzioni di infotainment integrato e portatile, come già fatto con l’iPhone, per avere a portata di mano navigatore, stazione multimediale per musica, foto e video e accesso ad internet con hot spot per le connessioni wi-fi in auto.

UN TABLET AL POSTO DEL DISPLAY

Se fino ad oggi la tecnologia ha permesso di duplicare le informazioni del proprio smartphone sullo schermo del sistema infotainment di bordo, come ad esempio il Drive Kit della Mercedes Classe A, l’evoluzione dei sistemi e la fantasia dei progettisti potrà fare sì che il tablet diventi parte integrante del mezzo, per di più trasferibile da un veicolo all’altro. Le soluzioni più semplici potrebbero prevedere un comune supporto nella console centrale dell’auto per avere ben visibile il display e ricaricare le batterie dell’iPad mini, mentre quelle integrate dovranno avere un collegamento più completo che supporti sia il sistema operativo iOS che l’Android utilizzato da molti altri tablet.

LE APP A PORTATA DI MANO

I costruttori potranno poi sfruttare le numerosissime app già esistenti e crearne di nuove per unire una tecnologia “matura” come quella dell’auto con le nuove frontiere della comunicazione. A titolo di esempio può bastare il successo che ha riscosso Siri, il software di riconoscimento vocale dell’iPhone 4S al cui sviluppo aderiscono Chrysler, Mercedes, Audi, BMW, Jaguar Land Rover, Honda, GM e Toyota. Ricordiamo che il nuovo iPad mini pesa 310 grammi, ha un display con risoluzione 1.024x768 pixel, è dotato di connettività Wi-Fi, Lte, 3G, porta Lightning ed ha un prezzo base di 329 euro (16 GB) che sale a 429 euro per la versione da 32 GB e 529 euro per quella da 64 GB. Le vendite in Italia partiranno il prossimo 2 novembre.
Autore: Fabio Gemelli per Omniauto

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lunedì 22 ottobre 2012

Come demolire un'auto

Se si vuole demolire un veicolo bisogna consegnarlo ad un centro di raccolta autorizzato oppure - nel caso in cui venga ceduto per acquistarne un altro - al concessionario/automercato/succursale della casa costruttrice.

Il gestore del centro di raccolta, oppure il concessionario/automercato/succursale della casa costruttrice, deve provvedere entro trenta giorni consecutivi dalla consegna del veicolo, alla cancellazione del veicolo dal Pubblico Registro Automobilistico (PRA) attraverso la presentazione della richiesta di "cessazione della circolazione per demolizione".
Se sul veicolo da demolire è iscritto al PRA un provvedimento di fermo amministrativo occorrerà prima cancellare al PRA il fermo amministrativo (dopo aver pagato le somme dovute al concessionario dei tributi) e dopo richiedere la "cessazione della circolazione per demolizione".
Si consiglia, prima di richiedere la demolizione, di richiedere una "visura", indicando la targa del veicolo, all'ufficio provinciale ACI – Pubblico Registro Automobilistico (PRA), o tramite il servizio visure online, per verificare che sul veicolo non sia iscritto un fermo amministrativo.

Cosa fare

Si devono consegnare al centro di raccolta autorizzato o al concessionario/automercato/succursale della casa costruttrice, insieme al veicolo da demolire, anche le targhe, la carta di circolazione e il certificato di proprietà (o il foglio complementare).
In caso di furto o smarrimento di targhe e/o documenti, si deve consegnare la relativa denuncia (o dichiarazione sostitutiva di resa denuncia), presentata agli organi di pubblica sicurezza.
Al momento della consegna del veicolo da demolire, il centro di raccolta, oppure il
concessionario/automercato/succursale della casa costruttrice, è tenuto a rilasciare al proprietario/detentore del veicolo il "certificato di rottamazione" dal quale devono risultare i seguenti dati:
- nome e cognome del proprietario/detentore
- indirizzo del proprietario/detentore
- numero di registrazione/identificazione e la firma del titolare dell'impresa che rilascia il
certificato
- l'autorità competente che ha rilasciato l'autorizzazione all'impresa
- la data e l'ora di rilascio del certificato e la data e l'ora di presa in carico del mezzo
- l'impegno a provvedere alla richiesta di cancellazione dal PRA
- gli estremi di identificazione del veicolo (classe, marca, modello, targa e numero di telaio), i dati personali e la firma del soggetto che effettua la consegna del veicolo (qualora si tratti
di oggetto diverso dal proprietario, anche i dati di quest'ultimo).
Questo certificato solleva da ogni responsabilità (civile, penale e amministrativa) il proprietario del veicolo. Inoltre dalla data di consegna del veicolo, dichiarata nel certificato, viene a cessare anche l'obbligo del pagamento della tassa automobilistica (bollo auto), a carico dell'intestatario al PRA.

Pertanto è importante:

- accertarsi, se si consegna il veicolo direttamente al centro di raccolta, che sia in possesso della prevista autorizzazione
- esigere che il centro di raccolta o concessionario/succursale della casa costruttrice/automercato che ritira il veicolo per la demolizione rilasci il certificato di rottamazione (recante i dati minimi di cui sopra)
- conservare con cura il certificato di rottamazione per qualsiasi evenienza (in primo luogo di natura fiscale)

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