martedì 7 maggio 2013

UNRAE: senza usato si chiude.

Da qualche mese i dati UNRAE 2012 sono diventati ufficiali. Dati, Cifre e per chi sa leggere…sono fatti.
Andiamo per ordine e vediamo un pò cosa ci dicono: Vendite Nuovo 1.401.955, Vendite Usato 4.100.000 incluse le minivolture!
Le Vendite Nuovo si dividono in Privati (64%), Società (18%) e Noleggio (18%). Le Vendite di Usato “reale” (cioè a privati) è di 2.400.000!

Lo stesso CSP, del Prof. Quagliano, ci rivela che nel 2012, in un crescendo nell’ultimo triennio, il rapporto Nuovo/Usato è di 1:1,79. Sottolineando come ciò non sia dovuto ad un’emancipazione del consumatore italiano, che si parifica a quello europeo, ma solo ad una tendenza influenzata dalla situazione economica congiunturale.


C’è un dato ancora più interessante che ci fornisce sempre UNRAE, vale a dire che il 56.6% dei passaggi di proprietà è tra privati. Cioè il 56.6% di 2.400.000 (vale a dire 1.358.400) preferisce una trattativa privata senza l’intermediazione di un dealer/salonista.
Ad onore del vero, da questo 56.6%, bisogna togliere qualcosa di C/Vendita; ma è anche vero che questo, il C/Vendita, è un valore in continuo calo.
Fortunatamente l’Agenzia delle Entrate, da qualche anno, sta sanzionando questa forma di gestione volta solo all’evasione e all’elusione fiscale. Non da ultimo il CdC, e la giurisprudenza lo sottolinea in ogni sentenza, sta rendendo inutile questo sotterfugio.

Ritornando ai numeri possiamo concludere che esiste un volume di compravendita di auto usate, tra privati, almeno pari allo stesso che avviene nelle concessionarie.
C’è un numero consistente di clienti, più o meno costante nel tempo, che preferisce perdere intere giornate per cercare in giro un auto, subendo rischi amministrativi, sopportando tutta l’alea di un mezzo meccanico senza alcuna tipo di tutela specifica…piuttosto che rivolgersi ad un Dealer, con tutte le garanzie e i servizi che la legge può offrire.
Forte questa vero? Ma di chi è la colpa? Ma il consumatore finale è proprio così sprovveduto?
Beh, non è proprio così!
Le incorrettezze che per decenni sono state perpetuate ai danni dei clienti in buona fede hanno portato a delegittimare un’intera categoria; individuandola come il male peggiore del sistema.
Riusciamo a trovare una soluzione? Si, solo nel momento in cui la parte sana del sistema sarà la maggioranza…e oggi non lo è, per storia p regressa e per comportamenti attuali.
Gli operatori telefonici, da qualche tempo, vendono i propri telefoni con un estratto del Codice del Consumo; responsabilizzando il consumatore finale sui suoi diritti e sulla possibilità di esercitarli in sede giuridica.
Perchè nessuna Casa Automobilistica, o associazione di categoria, non crea un disciplinare in cui insieme al contratto (o meglio già al preventivo) c’è un estratto del CdC? Semplicemente perchè tutti, anche i più onesti, vogliono comunque mani libere per fare i propri comodi.
Eppure basterebbe solo questo per dare una sterzata ai dati e indirizzare un flusso di denaro che entrerebbe nei concessionari in termini di ripristini, accessori, fidelizzazione del cliente, finanziamenti, spese amministrative…un flusso di denaro che potrebbe arrivare a RADDOPPIARE il fatturato dell’usato!
Invece che succede? Che pseudo-associazioni, o dovremmo dire pseudo-lobby, si presentano dal potente di turno con il cappello in mano a richiedere qualche briciola (MLN di euro) per poter sopravvivere in attesa della ripresa. Ma non sarebbe più semplice smetterla di fare i furbi e costringere questi “disonesti” a lasciare il mercato?
Le Case Automobilistiche potrebbero smetterla di fare i soliti Flagship Programme affidati in outsourcing alle solite società?

I Leader del mercato dell’usato, parlo di FGA, VW, Ford, Opel, Renault, Mercedes, BMW e le loro succursali non potrebbero essere gli attori di questo cambiamento “epocale”, per l’Italia, invece di gestire l’usato solo come la valvola di sfogo del remarketing/stock locator? 

Questo articolo è stato pubblicato da Pietro Montagna lunedì, aprile 22, 2013 alle 7:10 AM, su automotivespace.it

giovedì 2 maggio 2013

Pneumatici Estivi, consigli pratici



Quest’inverno abbiamo parlato di pneumatici invernali  e catene da neve, ma ora è finalmente arrivata la bella stagione ed è giunto il momento di procedere al cambio gomme e, per alcuni, all’acquisto di coperture estive: più resistenti delle termiche alle alte temperature.  
Con i primi caldi e l’arrivo della bella stagione infatti le gomme termiche perdono molta della loro “efficacia” e tendono a consumarsi molto più velocemente con temperature di 12-15°, avendo una temperatura ideale sotto i 10°. 

 
L’obbligo delle coperture invernali è terminato il 15 aprile, è importante quindi sostituirle, perlomeno entro il periodo in cui le temperature si stabilizzano sopra i 7 gradi, per evitare usure inutili.


Se avete già un treno di pneumatici estivi in buone condizioni, basterà fissare un appuntamento con il  gommista di fiducia che per montarle avrà un costo variabile mediamente dai 20 ai 60 euro: il prezzo varia dalla necessità di una bilanciatura o meno; se possedete le ruote complete di cerchi per l’estate, il montaggio sarà più economico. 


Controllare lo stato d’usura dei propri pneumatici 


L’arrivo della bella stagione è segnato dall’aumento delle temperature, dall’allungarsi delle giornate e tra le altre cose è anche il periodo in cui è necessario procedere al cambio gomme. Se in inverno è infatti consigliabile il montaggio di gomme termiche, in primavera/estate è quasi doveroso montare delle buone coperture estive, che si contraddistinguono per l’ottima tenuta su asfalto caldo e presentano, rispetto a quelle invernali, ridotti spazi di frenata.


Come si fa a capire quando è giunto il momento di cambiare le nostre coperture estive?


In realtà è semplicissimo! Secondo il CdS (Codice della Strada) il battistrada non deve scendere al di sotto degli 1,6 millimetri. Il consiglio è di non scendere sotto i 3 mm però poiché le prestazioni dei copertoni calano bruscamente. Per verificarlo basta inserire una moneta da 1 euro all’interno dei tasselli e controllare che i tasselli stessi arrivino alla parte argentata. Visto?

Per essere sicuri del buon stato delle proprie gomme è inoltre consigliato verificare che la consuma del battistrada sia regolare e che i fianchi non presentino intagli, screpolature o bolle. Per evitare le screpolature (possono facilmente formarsi con temperature molto elevate) alcuni consigliano di passare il nerogomme sulle spalle degli pneumatici quando si lava la vettura.

Altra cosa da non dimenticare è controllare l’età (il cosiddetto DOT): non ci sono norme a riguardo, ma dopo 5 o 6 anni le gomme tendono ad indurirsi andando così a peggiorare la tenuta di strada, in particolare sul bagnato, e ad allungare di molto gli spazi di frenata.


Come scegliere il tipo di pneumatico estivo più adatto alle vostre esigenze?


Innanzitutto bisogna dare un’occhiata al libretto della propria vettura per verificare quali sono le misure delle gomme che potete montare. I dati impressi sul fianco del copertone devono coincidere con quelli presenti a libretto (indice di carico e velocità possono essere maggiori).

Per capire meglio le caratteristiche degli pneumatici l’Unione Europea ha recentemente introdotto un’etichetta (ne abbiamo parlato lo scorso autunno) che presenta su una scala di sette livelli (da A a G) la resistenza al rotolamento (più bassa è minori sono i consumi di carburante) e la frenata sul bagnato, indica i decibel (più basso è il valore maggiore sarà il comfort a bordo della vettura) ed infine riporta, in grassetto, le misure. 




Nell’immagine qui sopra trovate riportata la dicitura “225/45 R17 91W” con le ultime due cifre che indicano proprio indice di carico (91=915 chilogrammi per ogni pneumatico) e velocità (W=270 km/h).
 
Individuare il tipo di pneumatico adatto
 

Quando si procede all’acquisto di un nuovo treno di gomme estive è bene farsi un’idea di quello che offre il mercato. Ultimamente i produttori di pneumatici sono aumentati a dismisura, il consiglio è quello di restare su marche conosciute ma di non eliminare le “ultime arrivate”. Per queste è importante basarsi su esperienze di persone di cui ci si fida. Se marchi come Bridgestone, Michelin, Pirelli, Continental, Goodyear e molti altri infondono sicurezza solo per il fatto che sono affermati da tempo, non bisogna scartare Kumho, Nexen e Nankang (solo per citarne alcune). Inoltre bisogna scegliere fra le varie tipologie di copertone poiché ve ne sono per tutte le esigenze. Se per esempio guidate spesso sotto la pioggia è consigliabile ripiegare su quelli specifici per il brutto tempo che assicurano spazi di frenata inferiori. Per coloro che hanno una guida tranquilla e volta al contenimento dei consumi praticamente tutte le Case produttrici di pneumatici hanno gomme “eco” che riducono consumi ed emissioni.

Ovviamente non mancano le proposte per coloro che amano la guida sportiva nei percorsi ricchi di curve: a tal proposito sono da segnalare le Nexen N8000 e N9000, le Michelin Pilot Sport (disponibili in numerose versioni e misure) e le Continental ContiSportContact (che soffrono però di scarsa tenuta sul bagnato in alcune versioni).

Non dovete dimenticare però che più uno pneumatico è sportivo, più sarà morbido, e quindi minore sarà la sua durata.

Inoltre è buona norma controllare il prezzo della gomma che si è deciso di acquistare contattando diversi gommisti nella propria zona, reperibili su Automobilweb , dal listino ufficiale del produttore e nei migliori siti web (tenendo conto che acquistando da questi ultimi bisogna sommare il costo della spedizione). Se la vostra vettura utilizza dimensioni abbastanza comuni non è difficile trovare degli pneumatici estivi in offerta, specie all’inizio della bella stagione. Un altro consiglio che riteniamo opportuno è quello di non rimandare troppo a lungo l’acquisto di nuove coperture: se le vostre sono molto usurate (vicino o addirittura sotto al limite di legge) oppure iniziano ad avere i loro anni (più di 6-7) è meglio cambiarle.

Il consiglio è sempre quello di non prendere conclusioni affrettate, e di sentire il parere di diversi gommisti (tra cui quello vostro di fiducia ovviamente). 
fonte: allaguida.it 

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