Il 67% degli italiani usa l’automobile almeno una volta al giorno, come
conducente o come passeggero; il 21% la usa un paio di volte a settimana, il 3%
due volte al mese ed il 9% non la usa mai. In base a questi dati l’Italia si
colloca al primo posto della graduatoria dei maggiori Paesi europei stilata
secondo la frequenza d’uso dell’auto, graduatoria realizzata dall’Osservatorio
sulla Mobilità Sostenibile Airp (Associazione Italiana Ricostruttori pneumatici)
su dati Isfort. Infatti, mentre in Italia il 67% della popolazione usa l’auto
almeno una volta al giorno, in Francia è il 60% della popolazione a fare uso
dell’auto con questa frequenza, in Germania è il 54%, nel Regno Unito il 50% e
in Spagna il 39%. A livello europeo la percentuale di chi usa l’auto almeno una
volta al giorno è pari al 50%, mentre il 26% la usa due volte alla settimana, il
12% due volte al mese ed il 12% non la usa mai.
Ci sono diverse ragioni - sostiene a commento di questi dati l’Osservatorio
sulla Mobilità Sostenibile Airp - dietro il primato italiano, ma la più
importante è certamente il fatto che per moltissimi tragitti urbani ed
extraurbani non vi sono alternative all’uso dell’automobile, dal momento che il
sistema di trasporti pubblici nel nostro Paese ha notevoli carenze, come
purtroppo ben sappiamo. Questa situazione, che ha una forte incidenza sulla
mobilità, viene confermata dai dati sull’uso di mezzi pubblici. Infatti la
stessa ricerca che analizza la frequenza d’uso dell’automobile, mette in
evidenza che in Italia ben il 43% della popolazione non usa mai i trasporti
pubblici, contro una media europea del 29%.
È da molto tempo che i problemi dei trasporti pubblici italiani sono
all’ordine del giorno e purtroppo i disagi ed i ritardi subiti da chi li
utilizza non fanno più notizia. Anche chi usa l’auto, però, va incontro a
pesanti criticità: ad esempio le frequenti code sulle strade più trafficate ed i
sempre maggiori costi di mantenimento delle autovetture. Soluzioni innovative
che possono porre rimedio a queste problematiche sono in fase di
sperimentazione: ad esempio il car sharing ed il car pooling potrebbero
diminuire il numero dei veicoli sulle strade e il numero di spostamenti,
permettendo allo stesso tempo che si faccia un uso più efficiente dei mezzi in
circolazione. In attesa che queste soluzioni prendano piede vi sono però alcuni
accorgimenti che permettono di rendere più economico ed ecocompatibile l’uso di
mezzi privati ed in generale di mezzi di trasporto su gomma. Dispositivi come i
pneumatici ricostruiti, ad esempio, consentono di risparmiare sulle spese di
gestione di un autoveicolo ed anche di rinviare l’esigenza di smaltimento dei
pneumatici usati che possono essere ricostruiti, con evidenti effetti positivi
per l’ambiente.
Fonte: pneurama
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